In Salento si pratica lo spaesamento e la ricerca della meraviglia nei luoghi quotidiani camminando con La Scatola di Latta
Avete presente quei tour turistici dal programma serrato, in cui ogni minuto è spremuto per vedere il più possibile? Ritrovo alle 15 in punto nella piazza del paese, o della città, poi tre ore di corsa tra le vie nel tentativo di catturare con lo sguardo ciò che ci scorre davanti, riempiendoci la mente di informazioni che non riusciremo a trattenere, disorientati da tale moltitudine di novità.
Ecco, dimenticateveli. Le passeggiate CiviCulturali organizzate dall’associazione La Scatola di Latta seguono logiche totalmente diverse.
Come nasce La Scatola di Latta
Per prima cosa, è inconcepibile l’idea di incontrarsi a un orario preciso. L’appuntamento non sarà mai alle 15.00, ma alle 15.07, o alle 15.17, “per far capire alle persone che non si tratta di consumare un prodotto, di incontrarsi a tot ore, vedere tot cose, camminare tot chilometri”, spiega Gianluca Palma, fondatore dell’APS e socio di RIFAI. La Scatola di Latta è il contenitore in cui ripone e coltiva le sue visioni dal 2010, dopo gli studi in sviluppo del territorio. Siamo nel cuore del Salento, non quello delle spiagge affollate di turisti ma quello dei piccoli paesi del leccese che negli ultimi 5 anni hanno perso oltre 15mila abitanti, e più precisamente a Botrugno. “Uno che nasce al Sud sente di più il tema dello sviluppo”, racconta Gianluca. “Molto spesso questo viene interpretato come semplice crescita del territorio, ma io lo vedo più come una crescita civica e umana”.
Nasce da questa idea La Scatola di Latta, punto di incontro tra persone, luoghi e storie in cui coltivare conoscenza e intrecciare relazioni. Tra le tante attività proposte dall’associazione, le passeggiate CiviCulturali sono una delle più longeve: ad oggi sul curriculum dell’APS ci sono circa 300 camminate in quasi tutti i 96 paesi della provincia di Lecce.
Passeggiare con “in tasca soltanto le mani”
Le passeggiate de La Scatola di Latta propongono un modo diverso di vivere il territorio. Come si legge sul sito non sono gite o trekking, ma iniziative comunitarie e conviviali senza programma né tempi da rispettare. Si gioca con il senso di spaesamento, con l’erranza. Si mette in pratica quanto scritto da Cassano nel volume Il pensiero meridiano (Editori Laterza, 2005) e si impara a “essere felici di avere in tasca soltanto le mani” mentre si passeggia per le vie dei piccoli paesi salentini in cerca della bellezza che si annida negli angoli del quotidiano.
Le passeggiate sono per i paesani e con i paesani. Si condividono storie di erranza e di restanza, si declamano versi perché, secondo Gianluca, “la poesia deve scendere per strada e camminare”. Ma il tutto avviene spontaneamente, concedendosi il lusso della lentezza e dello stupore, dell’ascolto non giudicante degli altri e di se stessi.
“Nelle passeggiate c’è l’idea di conoscere il territorio, all’inizio volevo fondere cultura e turismo ma poi la parola turismo l’ho quasi eliminata”, spiega Gianluca, che intende rivolgere l’attenzione verso l’approccio alle erranze salentine. Siamo ben lontani dalle iniziative di pro loco e InfoPoint in cui le persone consumano un’esperienza preconfezionata. “Vogliamo parlare di paesaggio esteriore e interiore, di come possiamo abitare meglio noi stessi”, racconta il fondatore de La Scatola di Latta. “È un discorso di consapevolezza di chi siamo e di come possiamo abitare il territorio su cui poggiamo i piedi”.
Le altre iniziative de La Scatola di Latta
Ogni tanto si passeggia di sera o nei giorni infrasettimanali, in quegli orari in cui i paesi si presentano arruffati, silenziosi, sonnolenti. È allora che si scende per le strade per sfatare l’adagio secondo cui “In quel paese non c’è nulla”, perché spesso basta avere uno sguardo diverso per riscoprirli. Come recita il motto delle passeggiate CiviCulturali, “i paesi son più belli / quando li vai a trovare / senza appuntamenti, / una domenica mattina / mentre si fa la barba / o sono ai fornelli./ Una sera qualunque / quando sono in pigiama / e senza trucco”. È proprio lì che nasce la meraviglia.
La Scatola di Latta propone anche altre modalità di scoperta del territorio, tra cui il Sillabario d’Impresa e A spasso con il Sindaco. Nella prima si intraprende un viaggio nella provincia leccese visitando le imprese che non estraggono valore dal territorio, ma lo creano: realtà generative che non inseguono semplicemente il profitto ma valorizzano le risorse locali, perle rare da esaltare e prendere a modello per una nuova cultura imprenditoriale. Nella seconda, invece, si esplora il Salento con i sindaci custodi dei paesi, ascoltandone le testimonianze e la visione politica e facendosi narrare i progetti realizzati e quelli futuri.
La filosofia de La Scatola di Latta
A sorprendere, nel modello operativo de La Scatola di Latta, è la radicale scelta di non volersi inserire nelle logiche di bandi e finanziamenti. Ogni evento è gratuito, o con un contributo volontario di com-partecipazione: non si fa leva sui meccanismi economici, ma su quelli del baratto culturale, del dono e controdono che intensifica le relazioni tra gli individui. E in fondo questo sguardo libero dai condizionamenti è il fil rouge che accarezza ogni attività della Scatola e ne costituisce l’impalcatura filosofica. Partecipare alle attività dell’associazione significa spogliarsi di ogni intenzione di performatività, uscire dagli ingranaggi della modernità indaffarata e immergersi in una dimensione temporale lenta e contemplativa. Come recita il decalogo della Scatola: “No RiempiTempo, sì a PerdiTempo e Spaesati”.
Per seguire le attività de La Scatola di Latta consultare il sito e i profili social