Superare i campanilismi e creare reti locali: ecco perché la collaborazione è chiave nel futuro delle aree interne
Non c’è più tempo: non c’è più tempo per farsi la lotta, per essere campanilisti, per lottare contro il proprio vicino.
Non c’è più tempo per primeggiare, per gli egoismi, per andare avanti da soli.
Il problema è evidente: le aree interne si stanno spopolando, a passo veloce e costante. I giovani cercano fuori il loro destino e corrono verso un’innovazione che vedono solamente nelle grandi città.
Esiste un superpotere per fermare questo esodo imminente?
Forse qualcosa che diamo per scontato, qualcosa che si nasconde, dietro parole più ridondanti come resilienza e rigenerazione, qualcosa che è essenziale ma che non citiamo mai, neppure quando parliamo di co-progettazione o addirittura di co-programmazione. Qualcosa di talmente semplice, che solo ai bambini viene subito in mente: la collaborazione.
Una parola semplice
“Che scontato questo articolo”, penserete, e allora io vi dico che forse la sfida di questo secolo, ancora più ardua di quella dello spopolamento, è quella della collaborazione.
Non è per nulla facile mettere da parte il proprio ego, non lo è nella vita quotidiana, non lo è quando ci si confronta con la propria comunità.
Superare i campanilismi, al fine di portare avanti seri progetti di sviluppo territoriale, è essenziale.
Superare gli individualismi e mettere da parte la voglia di primeggiare, non solo tra comuni vicini, ma anche tra realtà della stessa comunità, cercando di adottare un punto di vista più ampio e soprattutto unirsi per affrontare le dinamiche e le problematiche che stanno portando allo spopolamento, è allo stesso tempo sfida e necessità. Un bisogno a cui, ormai, è impossibile fuggire.
Collaborazione e sviluppo locale
La collaborazione nello sviluppo territoriale implica la partecipazione attiva delle comunità locali. Il coinvolgimento delle persone non solo consente una comprensione più approfondita delle esigenze specifiche, ma favorisce anche un senso di appartenenza e responsabilità.
Le soluzioni sviluppate in collaborazione con le comunità locali sono, come testimoniano le progettualità ben riuscite, più adatte alle esigenze reali e vengono accolte più facilmente, garantendo un impatto duraturo.
La collaborazione consente l’integrazione di risorse e competenze provenienti da diverse fonti. Le amministrazioni locali possono collaborare con le imprese del settore privato per sviluppare progetti infrastrutturali, mentre le associazioni possono offrire supporto per iniziative sociali e culturali. Questo approccio integrato massimizza l’efficacia delle risorse disponibili, riducendo sprechi e duplicazioni.
Collaborazione pubblico-privato
La collaborazione tra settore pubblico e privato può portare a investimenti significativi, alla creazione di posti di lavoro e alla stimolazione dell’innovazione.
Partnership solide tra imprese e comunità locali possono generare un impatto positivo a lungo termine, promuovendo uno sviluppo economico equo e sostenibile.
La collaborazione facilita l’implementazione di politiche coerenti a livello territoriale. Un coordinamento efficace tra le diverse parti interessate aiuta a evitare conflitti di interesse e promuove una visione comune per lo sviluppo.
E allora, uniamoci, collaboriamo, e, anche se è difficile, mettiamo da parte quella voce che ci dice di non farlo.
Solo insieme possiamo non fare affondare questa barca, solo insieme possiamo veramente ripensare al futuro delle aree interne.
Articolo di Silvia Spinelli. Appassionata di sviluppo territoriale e ripopolamento, si occupa di progettazione, comunicazione ed organizzazione eventi per le Aree Montane e creazione di iniziative artistiche integrate. Fa parte della Rete RIFAI per la regione Marche. Collabora con l’Associazione InArte e con l’Associazione Università del Camminare.