Nasce la rete dei Community Catalysts dei Sicani
Nasce la rete dei Community Catalysts dei Sicani

Nasce la rete dei Community Catalysts dei Sicani

Un’azione diffusa sul territorio dei Sicani per intercettare e connettere nuovi catalizzatori di comunità, raccontata da chi ne prende parte

Il progetto Sicani Rural Lab, approvato e finanziato dal GAL Sicani (Azione PO FESR Sicilia 1.3.2 ”Sostegno alla generazione di soluzioni innovative a specifici problemi di rilevanza sociale, anche attraverso l’utilizzo di ambienti di innovazione aperta come i Living Labs” – Azione territorializzata CLLD del P.A.L), realizzerà il primo Living Lab del Distretto Rurale di Qualità Sicani. Grazie all’azione Leadership, Coaching and Community catalysts, condotta da Maghweb, le strategie di promozione territoriale e sociale, portate avanti nell’area dei Sicani attraverso azioni parallele, verranno affiancate da un nuovo percorso sperimentale diretto all’individuazione dei soggetti da coinvolgere nell’implementazione di nuove strategie di leadership orizzontale attraverso attività di coaching in grado di catalizzare le comunità coinvolte.

Una rete fatta di persone e territori

Il percorso parte da noi che abbiamo scelto di parteciparvi. Chi siamo? Quali sono le nostre competenze? Cosa immaginiamo di poter fare per il nostro territorio? Quali criticità riscontriamo al suo interno e come pensiamo di poterle arginare?

Accompagnati da tutte queste domande e curiosi di capire più a fondo cosa potrebbe significare, all’interno dei percorsi che ciascuno di noi ha già intrapreso, diventare un Community Catalyst del proprio territorio, ci siamo ritrovati in un caldo e assolato pomeriggio d’estate per conoscerci, condividere le nostre storie e dare un nome e un volto ai nostri compagni e alle nostre compagne di cammino.

Orientarsi in un territorio vasto come quello dei Sicani è un’impresa non da poco, anche per chi ci vive. La vastità dell’area e la presenza di ben ventinove comuni al suo interno, oltre alla straordinaria varietà di paesaggi e altitudini che caratterizzano l’intera Sicilia centro-meridionale, rendono necessaria una preliminare e approfondita conoscenza dell’area sicana e delle sue peculiarità al fine di poter condividere e dare significato ad una rinnovata identità sicana.

Un laboratorio aperto di sperimentazione

Il percorso di sperimentazione, che vede tra i partner anche RIFAI, prevede quattro fasi: una prima fase di formazione e di esplorazione, cui seguirà una fase di azione diffusa sul territorio, accompagnata poi dalle successive fasi di valutazione e di validazione riguardanti il lavoro svolto.

A partire dal mese di giugno, i catalizzatori di comunità si sono ritrovati in quattro diverse aree territoriali del Distretto per seguire una formazione specifica volta ad acquisire le competenze utili a promuovere e accelerare il cambiamento nei rispettivi contesti di riferimento.

È stato incredibile scoprire come tante energie e tante persone già attive in diverse organizzazioni e contesti associativi, sedute attorno ad un tavolo con carta, penna e cuore aperto, fossero capaci di intrecciare le proprie esperienze e le proprie visioni di futuro dando forma e voce ad un progetto comune.

Tra la provincia di Palermo e quella di Agrigento, tra Palazzo Adriano, Cammarata, Aragona, Joppolo Giancaxio e Siculiana, attraversando spazi conosciuti e paesi ancora da scoprire, grazie alla nascente rete di Community Catalysts hanno camminato persone, idee, dubbi, domande, urgenze condivise e storie di restanza.

Oggi ci sentiamo protagonisti del nostro territorio, capaci di comprenderne a fondo le dinamiche, di ascoltare i bisogni delle comunità che lo vivono e di interpretarli in chiave generativa.

Gli Stati generali dei Community Catalysts dei Sicani e le prospettive di futuro

Dopo un percorso itinerante di tre mesi fatto di lunghe chiacchierate, di analisi dei dati territoriali, di studio dei bisogni già emersi e di primi tentativi di mappatura, il 22 luglio, le partecipanti e i partecipanti al percorso di sperimentazione si sono riuniti per la prima volta tutti insieme nei locali del Centro di Educazione Ambientale F. Alaimo di Siculiana Marina, gestito dalle associazioni Marevivo Sicilia e WWF Sicilia. Una giornata di condivisione e di collaborazione, in cui abbiamo potuto toccare con mano e alimentare con lo sguardo la consapevolezza di poter contare su una rete di persone attive sul territorio e animate dalla stessa motivazione.

I lavori svolti in occasione degli Stati generali dei Community Catalysts hanno permesso di formulare le prime domande di sviluppo e di individuare le linee direttrici sulle quali il percorso di sperimentazione proseguirà nelle sue fasi successive al fine di costruire processi di innovazione inclusivi e duraturi. L’azione dei Community Catalysts, da qui in avanti, sarà per sua stessa natura flessibile, modulabile e diffusa sul territorio in relazione alle sfide sociali emergenti. Al tempo stesso, il percorso di sperimentazione vedrà la nascita di nuovi spazi fisici con due hub nei comuni capofila del progetto, Cammarata e Siculiana. Da luoghi come questi e dai nodi di una rete in espansione ci aspettiamo possano crescere e svilupparsi nuovi percorsi partecipativi e di co-progettazione in grado di definire una visione collettiva per il futuro del territorio.

Quello che è stato intrapreso dai giovani abitanti dell’area sicana è un cammino di capacitazione che in questi mesi ha già coinvolto diverse persone e che intende coinvolgere, nelle sue tappe successive, tutti coloro che vogliono impegnarsi nello sviluppo territoriale da attivatori delle comunità, facendosi promotori del cambiamento e della rigenerazione culturale e collaborando attivamente all’implementazione della Strategia Sicani 2030.

Per maggiori informazioni o per collaborare con la rete sicana dei Community Catalyst è possibile scrivere a catalizzatorisicani@gmail.com.

Crediti delle immagini: Maghweb

Articolo di Enza Maria Macaluso, socia siciliana di Rifai. Filosofa di formazione, appassionata e studiosa di Estetica, arti e comunicazione, riconduce la sua frequentazione con la filosofia ad un’attitudine per l’educazione lato sensu e al desiderio di perseguire un cambiamento culturale e sociale. I suoi progetti sono legati alla diffusione della pratica filosofica in molteplici contesti, soprattutto in quelli che promuovono processi di rigenerazione territoriale e di attivazione delle comunità.