Lo Sportello Montagna Futura è il progetto di Rifai in Valle Stura per fare animazione di comunità e offrire nuovi servizi agli abitanti in ottica metromontana
Chiedete conferma a un coach motivazionale: avere chiari i propri obiettivi è il primo passo verso il successo. Anche Maria e Alexia, animatrici dello Sportello Montagna Futura di Rittana, hanno un obiettivo molto specifico. “Vogliamo finire sul frigorifero della gente”, affermano ridendo. È una battuta ricorrente da quando, nel dicembre 2022, hanno inaugurato questo spazio informativo in bassa Valle Stura, in provincia di Cuneo. Immaginano il loro calendario culturale, attentamente studiato per rispondere alle esigenze della comunità, appeso nelle case degli abitanti della zona, consultato quotidianamente per scoprire quali attività offra il territorio. Dietro l’ironia si celano l’ambizione e la capacità di visione che animano i primi passi di ogni progetto culturale, ancor più fondamentali quando si lavora nelle aree marginali.
Chi c’è dietro lo Sportello Montagna Futura?
Lo Sportello Montagna Futura è lo spazio dedicato ai giovani, e non solo, residenti nei quattro comuni del Distretto Culturale Montagna Futura. Moiola, Rittana, Valloriate, Roccasparvera: poche centinaia di abitanti in totale e tutte le difficoltà che devono fronteggiare in quanto località montane, ma capaci di superare lo stereotipato campanilismo dei piccoli comuni. Al contrario, si sono messi in rete per rivitalizzare e rendere attrattivi i propri territori, puntando sugli asset culturali per ricucire la comunità.
All’interno di questa progettualità lo Sportello ha ruolo fondamentale: qui si supporta la creatività giovanile, si offrono servizi per l’abitare, per la partecipazione ai bandi e per l’orientamento nello studio o nel lavoro, ma soprattutto si creano occasioni culturali e d’incontro. La sede fisica è presso il palazzo comunale di Rittana, ma è operativo anche online.
Ad animarlo sono Alexia Catry, Giacomo Galfrè e Maria Arnolfo, giovani del territorio che hanno preso a cuore la missione di far rivivere questo angolo del Piemonte.
Secondo Maria, studentessa di Savigliano con la passione per la montagna, “la forza dello Sportello è avere una presenza fissa sul territorio”. Giacomo vive a Rittana, Alexia a Valloriate: sono loro la “cartina tornasole” che permette di orientare e ridefinire le azioni di animazione territoriale. E se l’uno tra queste montagne ci è nato, l’altra le ha scelte come luogo di vita. “Vivo a Valloriate da due anni e voglio stare qua, in un piccolo paese di montagna, più vicina alla natura”, racconta Alexia, originaria della Francia. Insieme, i tre giovani rendono concreto giorno dopo giorno lo Sportello Montagna Futura, azione dell’omonimo Distretto Culturale Montagna Futura a cui partecipano la Rete Rifai e le amministrazioni locali, supportata dal finanziamento della Fondazione CRC.
Ascoltare le esigenze del territorio
“Lo Sportello è nato dal basso, perché parlando con chi in Valle Stura ci vive si sentiva un vuoto di servizi”, spiega Maria. “Vogliamo provare a invertire la tendenza di come si vive la montagna, perché adesso le persone devono correre per qualsiasi cosa nella città più vicina”. Il neologismo che descrive quello che lo Sportello vuole realizzare è metromontagna: non vedere città e montagna in modo dicotomico ma, come racconta Maria, “creare uno scambio di necessità, esigenze, luoghi e momenti ricreativi” tra queste due dimensioni.
Allo sportello si lavora soprattutto per offrire occasioni di socialità. “C’è il bisogno di ricreare il piacere di condividere con le persone che ci stanno vicine e fare cose insieme”, afferma Alexia. “Penso che la forza di questi paesi siano le persone, le tradizioni, il sapere come abbiamo abitato questi luoghi in passato”. E così, non appena lo sportello è stato inaugurato, hanno iniziato a proporre eventi culturali e aggregativi: gli aperitivi linguistici a Roccasparvera, la rassegna cinematografica per bambini a Valloriate, il corso di teatro a Moiola. “Vogliamo rivolgerci all’intera comunità, dall’età scolastica, alle famiglie, ai giovani, agli anziani”, spiega Maria. Fondamentale è porsi in costante ascolto delle esigenze del territorio, e per farlo non occorrono metodologie raffinate: basta parlare con gli abitanti, per strada, al bar, agli eventi. In comunità così piccole ci si conosce in fretta, e questo è al contempo un vantaggio e un limite perché guadagnarne la fiducia richiede uno sforzo maggiore. “L’importante è la presenza costante, non devi calare dall’alto ogni tanto ma esserci per davvero”, riflettono le animatrici dello Sportello. Lo sforzo è premiato quando le persone iniziano a riconoscerti e salutarti per strada.
I prossimi passi dello Sportello Montagna Futura
“Gli abitanti ci stanno accettando positivamente e vediamo che la partecipazione ai nostri eventi è sempre maggiore”, afferma Maria. Anche chi non partecipa in prima persona si dice felice di vedere che finalmente c’è qualcosa da fare nei paesi. In questo senso, lo Sportello sta davvero rispondendo a un’esigenza del territorio che era ampiamente riconosciuta ma di cui nessuno si faceva carico. Innovare significa provarci, significa dimostrare una tensione positiva verso il cambiamento.
Con l’avvicinarsi della stagione estiva, i prossimi mesi dello Sportello saranno effervescenti. “Vorremmo diventare un punto di riferimento per questa valle ed entrare nella quotidianità della gente”, raccontano Maria e Alexia. Il loro lavoro rientrerà nella programmazione culturale condivisa tra i quattro paesi, a tema Radici nel futuro. Ciascun comune avrà un focus specifico: a Rittana si parlerà di arti visive, Roccasparvera proporrà concerti di musica classica ed elettronica, a Moiola si utilizzeranno i linguaggi delle arti performative e a Valloriate quelli cinematografici, con il celebre Nuovi Mondi Festival.
È la storia di un angolo di montagna che vuole creare nuovi immaginari condivisi attraverso la creatività e la partecipazione.
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