Otto giovani, un’idea innovativa: organizzare il Tinca Timpa, festival di musica internazionale nel cuore della Sicilia rurale
Oggi vi portiamo con noi in Sicilia per raccontarvi una storia che sa di cambiamento e di notti passate a ballare nella natura.
Immaginate di atterrare a Palermo e di guidare per quasi 80 chilometri sulle tortuose stradine che portano verso il cuore della Sicilia, tra i Monti Sicani. Arrivate prima a Prizzi, poi a Santo Stefano Quisquina, un piede ancora nella provincia di Palermo e uno in quella di Agrigento. Il caos delle mete marine è lontano.
Ora, immaginate di realizzare in questi territori un festival di musica internazionale di tre giorni in piena estate. Artisti e ospiti da tutto il mondo, concerti fino a tarda notte che spaziano dall’indie-rock alla techno, attività e workshop, un campeggio vista lago.
Se in questo momento il vostro cuore sta gridando “Che idea geniale!” allora siete dei visionari, come i giovani che hanno dato vita al Tinca Timpa Festival.
Com’è nato il Tinca Timpa Festival
Il Tinca Timpa Festival si svolgerà per la prima volta dal 28 al 30 luglio 2023 tra i Monti Sicani. A immaginarlo, un team di otto giovani tra i 27 e i 35 anni accomunati dall’amore per il proprio territorio e dalla voglia di cambiamento. Innovare, secondo il dizionario, significa “trasformare qualcosa introducendo elementi di novità” ed è proprio questo che vogliono fare gli ideatori del Festival. Vogliono introdurre una nuova visione del fare cultura che non si esaurisca nel singolo evento: un festival in comunione con la natura circostante, un po’ gipsy, con tante attività e spazi in cui rilassarsi e socializzare.
E se eventi del genere non esistono nel luogo in cui si vive, allora bisogna crearli.
Superata una prima fase di studio della fattibilità tecnica (tra richieste di autorizzazioni e messa in sicurezza), ora la progettazione del Tinca Timpa Festival entra nel vivo. Dal primo ottobre è attiva una campagna di crowdfunding che resterà aperta fino al termine di gennaio e che sta ricevendo ottimi riscontri. “Ci fa piacere vedere che tante persone credono in questo progetto”, racconta Gabriella Lo Bue, una delle anime del Festival. “Si è creata una bella rete qua sui Sicani, sappiamo che c’è la volontà di fare cose diverse, c’è chi torna in questi territori e vuole portare innovazione”.
Storie di ritornanza
Sì, perché nel team del Tinca Timpa molti sono ritornanti che, dalla loro esperienza all’estero, hanno tratto la voglia di introdurre nuove pratiche culturali nel proprio territorio di origine. “Sicuramente se non fossi andata via non avrei avuto un’idea del genere”, conferma Gabriella, quattro anni in Belgio alle spalle e un grande entusiasmo nel dare un contributo alla sua Prizzi costruendosi un nuovo percorso di vita. Al suo rientro tra i Sicani ha incontrato chi, come lei, è andato in giro per l’Europa per poi ritornare sull’isola e chi, al contrario, la Sicilia non l’ha mai voluta abbandonare. Ed è stata una collisione feconda di idee ed esperienze, dalla quale è nato il Tinca Timpa.
Il Tinca Timpa Festival tra sfide e visioni future
Fare cultura nelle aree interne è un’occasione per reinterpretare i territori, ma anche una sfida. “La sfida è sicuramente far entrare nel mood di un festival che non sia il semplice concerto”, spiega Gabriella. “Vedo che è un concetto difficile da far passare, anche tra gli amici e le persone che conosciamo. C’è un po’ di sfiducia, non tutti credono che possiamo farcela”. Quante volte le idee innovative devono scontrarsi con il timore del cambiamento e con quell’inclinazione alla sterile polemica?
Per fortuna il team del Tinca Timpa è affiatato e riesce ad affrontare queste difficoltà con un sorriso. “Sappiamo che altrove eventi del genere già esistono e che bisogna partire da un’azione, anche piccola, per poi fare di meglio negli anni a venire”, racconta Gabriella. E un’idea così potente può diffondersi attraverso la Rete RIFAI in altri territori, dimostrando che il cambiamento può essere attivato con un po’ di ambizione e tanta voglia di sognare.
Noi seguiremo con attenzione i prossimi passi del Festival, che è già saldamente proiettato verso il futuro. “Il progetto che abbiamo rimarrà negli anni”, afferma con entusiasmo Gabriella. “Vogliamo che il festival diventi un punto di riferimento per chi vuole ascoltare musica internazionale, italiana, siciliana… Un punto qui sui Sicani, lontano dalla costa e dai punti turistici”.
Il simbolo di questo slancio è la Forestimpa. A partire da marzo verranno piantumati, nelle aree del festival, i primi alberi autoctoni di quella che nell’immaginario del team diventerà una piccola foresta, perché “per le prossime edizioni ci servirà sicuramente più ombra”.
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