Marchio territoriale e filiera corta: due strumenti per valorizzare le piccole produzioni di un’area interna all’insegna della sostenibilità
Il contesto: la Valle Stura
Siamo in Valle Stura, una valle transfrontaliera in provincia di Cuneo che si snoda per 60 km fino al confine francese e che, come molte aree interne di tutta Italia, deve fare i conti con le difficoltà derivanti dalla marginalità rispetto ai centri urbani e dallo spopolamento che anno dopo anno le svuota dei propri abitanti. Una valle, d’altro canto, dotata di un patrimonio naturale incontaminato ricco di storia, tradizioni e possibilità. Un territorio dove ancora esiste -e resiste- un forte tessuto produttivo mantenuto in vita da aziende, per lo più a conduzione famigliare, che lavorano per valorizzare le piccole produzioni di montagna nel rispetto dell’ambiente.
Dalle montagne nasce…Montagnam!
È proprio qui che un anno fa sei di queste aziende hanno deciso di unire le proprie forze per raggiungere un obiettivo comune: mettere in rete le loro piccole produzioni e creare una filiera corta di montagna con un negozio intermediario in valle che ne favorisse la distribuzione congiunta sul territorio.
La giusta occasione si è presentata con il PSR 2014-2020 che, attraverso la sottomisura 16.4, investe in progetti che lavorano alla cooperazione orizzontale e verticale per la creazione, sviluppo e promozione di filiere corte e mercati locali. È nato così “Montagnam”, un marchio territoriale di prodotti alimentari regolamentato da un disciplinare che detta le linee guida da far rispettare a tutti i membri della rete.
L’etica delle piccole produzioni Montagnam
Infatti, dalla bassa all’alta valle, tutte le aziende di Montagnam lavorano secondo un’etica produttiva rispettosa dell’ambiente, dei ritmi della natura e attenta alla preservazione del paesaggio montano. Chi lavora con gli animali pratica un allevamento di tipo esclusivamente estensivo e, finché la stagione lo consente, usa il pascolo per garantire la biodiversità, salvaguardata anche dall’apicoltura, che con lo spostamento delle arnie in territori montani favorisce l’impollinazione della vegetazione ad alta quota. Sono le produzioni che si adattano al ciclo biologico dell’animale e non viceversa. Inoltre, si attendono i tempi di maturazione per raccogliere – rigorosamente a mano – frutta e verdura secondo la disponibilità della stagione.
Il suolo viene lavorato a bassa profondità per aver il minor impatto possibile sulla sua vita biologica e frequenti sono gli interventi per il recupero di terreni altrimenti lasciati all’abbandono che i produttori e le produttrici rimettono a coltura, contribuendo così alla riqualificazione del paesaggio montano. Questo microcosmo produttivo trova poi uno sbocco commerciale nel punto vendita Montagnam, nel sito e-commerce del marchio e in una comunicazione online e offline che in quest’anno ha iniziato a costruire una narratività non solo dei prodotti, ma di tutto il territorio della Valle Stura, giungendo anche laddove di Valle Stura non si era mai sentito parlare.
Perché un marchio e la filiera corta sono vincenti in un’area interna
Piccole aziende con la stessa etica e filosofia che prima lavoravano singolarmente, ora lo fanno in rete tramite un marchio che non cancella le peculiarità delle singole produzioni, ma al contrario ne amplifica il valore, restituendo loro un’identità che altrimenti rischiava di perdersi nella frammentazione.
Con una filiera corta che si apre e si chiude in Valle Stura, Montagnam da una parte fa fronte alle difficoltà di distribuzione dei singoli prodotti all’interno del territorio, dall’altra incentiva il cliente fuori valle a muoversi verso le montagne, favorendo così la crescita dell’economia locale. Un’economia, ricordiamolo, pulita e sostenibile, fatta non solo dell’acquisto di un prodotto, ma della scoperta di persone, di storie di vita e di relazioni che in mezzo a quelle montagne continuano a germogliare.
Grazia Musella